Su Vampyr
Ettore Gentili
PRELUDIO
È che quando sono partito, il Teatro Galli non c'era.
Cioè si, c'era, ma come entità fantasma, ridotta alla sua facciata interdite [proibita] . Almeno per noi, quindicenni, due euro di merenda in tasca, seduti sulle scalinate, aspettando scattasse l’ora per correre a pigliare l’autobus.
Il Teatro Galli della mia adolescenza era un simbolo non tanto delle opere e operette che furono cantate lì nell'ottocento, ma della guerra che l'ha distrutto.
Il Teatro Galli e quella casa anche lei ottocentesca, qualche via più in là, col portone rotto e uno spiraglio per vedervi le erbe folte e i mattoni ammucchiati, i rimasugli di una guerra che, da buon trauma collettivo, spunta rumorosa in ogni angolo. Mi ricordo di esserci entrato, nel cortile di quella casa. Una sfida di iniziazione col mio primo amore. Che sia stato un sogno? Al teatro Galli ci entrerò solo stanotte.
Ho quasi paura che non mi piaccia, questo teatro ricostruito, rifatto.
Non so, le cose rotte mi sembrano sempre un poco più sexy.
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(Scusate se faccio costantemente uso dell’Io, dell’intimo, come punto di partenza, ma non è perchè credo di essere tanto speciale, è perchè credo di essere sorprendentemente banale e forse scrivendomi scrivo pure un po’ di altro.)
MORCEGO [pipistrello]
A me i vampiri da sempre affascinano, sarà che sono entrato nell’adolescenza quando la traduzione di Twilight stava invadendo le librerie d’Italia, sarà che la loro seducente mostruosità costruisce un parallelo quasi ovvio con la mia queerness, sarà che Marx ha comparato il funzionamento del Capitale a quello del Succhia-sangue...
Could vampires radicalize you?
Qualche Halloween fa mi sono messo in testa di guardare tutti i film di vampiri mai prodotti. Ecco, lo so che a scala umana l'infinito non esiste ma la lista excel che feci per classificarli vi giuro che ci si avvicina pericolosamente.
Askip [a quanto pare], non solo a me, i vampiri da sempre affascinano.
A forza di guardare, ho notato che ci sono due manifestazioni distinte del vampiro : la "classica", quella del Mostro, e quella “New Wave”, della vittima fatta mostro. La prima si domanda “come proteggersi dal mostro? “ e la seconda “chi è davvero il Mostro? “
Eppure, di queste infinite iterazioni del vampiro al cinema mi pare che solo stanotte, a teatro, in un pensiero nato fuori dall’Europa, ci si sia chiesto “ma chi l’ha creato, sto mostro?”
__ Desmodus rotundus. Nome scientifico del pipistrello ematofago sud-americano, _____ appropriazione culturale di un’europa i cui pipistrelli non mangiano che insetti? _____
INTERMEZZO
Nella mia testa Rimini ha sempre odor d'estate.
Sono partito 10 anni. Non contavo proprio tornare.
E ora non solo torno, ma ci festeggio 30 anni.
Rimini ha avuto tempo di rifarsi una bellezza. Anche io credo di aver fatto lo stesso. Ritorno e quasi non so più la mia prima lingua. Tante altre corrompono il file originario.
ROSSO VAMPYRO
Con la new wave vampirica, il mostro non provoca più tanta paura. Ribrezzo, forse, eccitazione, sicuramente. Ci identifichiamo, anche.
E a forza di identificarsi, il monstruoso si tramuta in grottesco. La tragédie, the second time, devient une farce. [la tragedia, la seconda volta, diventa farsa]
In fondo, mi sa che il modo migliore per ri-umanizzare il disumanizzato è riderci insieme.
Che la metafora del vampiro diventi quella del proletariato exploité par [sfruttato da] l’impero, la vittima ignorata del neo-colonialismo, piuttosto che della gloutonnerie [ingordigia] borghese a me piace. Perché il vampiro ha sete. Sete! La sete non la sente chi ha vino e melassa; la sete la sente il lavoratore della centrale elettrica cui regole di sicurezza proibiscono di portarsi bottigliette d’acqua, cui contratto non lascia spazio per le pause.
Forse, che si nutra di sangue, non è nemmeno la metafora la più interessante. Quanto è reale invece questo morto-vivente, vivo abbastanza per timbrare il cartellino ogni sera, morto decisamente all’interno, alienato direbbe Karl, desideroso solo di descanso [riposo] . Abitante della Notte, certo, luogo temporale dove si relegano gli indesiderati, gli invisibili, i lavoratori del turno notturno,quelli a cui sono state tolte tutte le scelte.
Quelli che coltivano fragole o cacao senza aver mai sentito il sapore del fraisier o del cioccolato. Quelli che lavorano in un campo di pale eoliche giganti e il cui paese è soggetto a coupures [interruzioni] di corrente costanti.
Quanto vorrei che il vampiro sia dalla mia parte, nella Lotta. Abbiamo bisogno di alleati, né?
E il vampiro è anche il pipistrello. Il disastro ecológico vestito di (energia) verde. Non c'è infinita croissance [sviluppo] senza exploração [sfruttamento] . Il vampiro è un pipistrellino che per nutrirsi non ha bisogno che di un’infima quantità di sangue, quasi niente. Non estrae che le risorse di cui ha bisogno. Gli esseri umani… Oh gosh è un pelino ecofascista dire “gli esseri umani” quando sto per parlare unicamente di chi opera e abbraccia il Capitalismo, no?
Gli esseri umani, ma solo alcuni, mi sembra agiscano come se l’equilibrio non esistesse e che smettere di nuotare significhi affogarsi. Di fronte ad un modo di vivere sconosciuto, vedono il riflesso di se stessi. Il pipistrello ematofago viene nominato Vampiro, dipinto come il più aberrante dei mostri. Ed ecco che la sua morte non ci fa più ribrezzo.
C'è una signora, in un villaggio sudamericano, che non vede mai la luce del giorno, poiché si sveglia per lavorare di notte, per raccogliere i cadaveri dei pipistrelli uccisi dalle pale eoliche che portano energia “pulita” alla città. Li trasporta alla fosse comuni e in cambio avrà un salario, in cambio di cui avrà il privilegio di qualche pasto, che le permetterà - forse- di alzarsi domani-notte per tornare al lavoro.
Nascondiamo il massacro, per evitare lo scandalo. Poi però lo scandalo appare alla luce del giorno, il massacro viene fotografato, svelato. Almeno, la puntina affilata dell’iceberg. E poi? E poi chi ne è responsabile, chi l’ha creato e chi la sua continuazione potrebbe evitare, se ne lava comunque le mani.
Non ditemi che l’artista non si nutre del suo tempo!
foto Margherita Caprilli
@supernova2024