DOWN TO UNDER(GROUND)
ovvero “una deambulazione del mio pensiero davanti ad una danza che mi ha trasportato in un luogo e una memoria”
Ettore Gentili
Στην Αθήνα [stin Athina, ad atene]
ci sono gli olivi, e ci sono i palazzi bianchi,
ci sono tutti questi scorci dall’alto e queste entrate quasi abbandonate, dove circolano segreti,
ci sono i bar con la musica techno a palla un martedì sera,
ci sono le entrate delle università nascoste sotto i manifesti chiedendo la liberazione della Palestina (NOW)
A incrociarsi nello stesso quartiere
ci sono i migranti e ci sono gli eroinomani. Quelli con le siringhe di cui giuriamo estranietà, noi che ci facciamo comunque tutti i sabati sera.
A incrociarsi nello stesso quartiere
ci sono gli anarchici, i loro tag, e il caffè gentrificato all’angolo,
ci sono le librerie e le bancarelle di giornali,
ci sono dei giovani tutte vestite di nero,
C'é l'esperienza delle lotte sociali
(_parentesi_)
Se osservi,
Αθήνα sta
Negli interstizi,
In chi riempe le ciotole e costruisce le casine dei gatti randagi
Nei parchi in cui si annidano cani e musicisti
Nei λαϊκή [laiki, mercati] e cinema all'aria aperta, nei gyros a pochi euro
Nel fare musica con ciò che di solito disturba.
foto Margherita Caprilli
Down to Under
Down to Under, presentato per la prima volta nel seminterrato di una stoa ateniese nel 2023, indaga le coreopolitiche nello spazio urbano.
I videogiochi, internet e la cultura della Generazione Z, fanno sì che lo spazio urbano funzioni come un algoritmo, un parco giochi, un campo di battaglia, uno spazio vitale, un campo di stimoli in continuo flusso, ma, anche, come luogo di confinamento. In questo ambiente, i corpi in scena mettono in atto fisicità e gesti che appaiono nelle sottoculture musicali underground urbane, come hip-hop/rap, emo, noise, hardcore e punk, esplorando forme di disobbedienza sociale attraverso il movimento e il suono. Queste figure fastidiose, cariche degli effetti dell’ingiustizia sociale e della lotta, si appropriano in modo proattivo e giocoso dello spazio urbano ed espongono la loro confusione, frustrazione e rabbia, mentre permettono al loro sforzo fisico di trasformarsi in vulnerabilità, tenerezza e intimità.
Bio
Despina Sanida Crezia performer e creatrice di performance. Si è diplomata alla Scuola Statale di Danza di Atene e al Dipartimento di Storia e Archeologia della NKUA. Nella sua pratica si concentra sull’impegno e sul lavoro, sulla cultura di internet, sull’urbanità, sul suono, nonché sulla fenomenologia dell’apprendimento. Nel 2021 e nel 2023 ha presentato HOWEVER ad Atene. Inoltre, nel 2023 ha debuttato con Down to Under al MIR Festival di Atene, che è stato successivamente presentato a Bruxelles (Pas si fragile!, 2024), a Parigi (PERFORMISSIMA, 2024), a Madrid (Festival Domingo, 2025) e a Loulé (Verão Azul, 2025). È stata artista residente al Duncan Dance Research Center (Atene, 2021), al P.A.R.T.S. (Bruxelles, 2023) e al Neue Muzik Zentrale (Essen, 2024). È una delle componenti del duo artistico VIGIL. Attualmente è studentessa al Dutch Art Institute (2024-2026).
@supernova2024